Non c’è dubbio che l’ecosistema dell’informazione commerciale applicata agli immobili in Italia, viva un momento di caos. Il che non è per forza cosa negativa; c’è chi sostiene, infatti, che dal brodo primordiale si sia originata la vita, quindi chissà, staremo a vedere.
L’agente immobiliare si trova oggi corteggiato e subissato da richieste che arrivano da diversi soggetti commerciali, tutti in fila pronti a tirare la giacchetta del mediatore, spinti da un altruismo quantomeno sospetto.
Al fine di fare ancor più chiarezza, tutti i giocatori di questa partita giocano al meglio delle loro possibilità per raggiungere l’agognato obiettivo: gestire quante più informazioni possibili in modo da realizzare prodotti vendibili agli agenti immobiliari. Ma chi immette alla fine queste informazioni grezze in quel contenitore immenso che per comodità, non me ne vogliano i puristi, chiameremo “Big Data“? Beh, l’agente immobiliare!
Quando parliamo di “Big Data” intendiamo una raccolta di dati estesa e variegata, proveniente da fonti diverse tra loro (database, immagini, email, dati di posizionamento, informazioni ricavate dai social network, etc) che vengono filtrati e raffinati per estrarre valore (e potere). Conoscere l’umore e gli orientamenti del mercato è un vantaggio competitivo e di immenso valore.
La posta in gioco determina quindi una competizione tra i vari giocatori, ed è quello che stiamo vedendo in questo periodo nella nostra Italia dei bit. I portali immobiliari competono tra loro, l’active finder cerca di farsi spazio, gli MLS fioccano che è una meraviglia e si è palesato anche l’aggregatore di MLS (figlio di un portale), che vuole proporre uno standard ma, a quanto apprendo alla “macchinetta del caffè“, è uno standard che predica l’ecumenismo, ma pare non voglia aprire proprio a tutti. Come dire “invento la forchetta perchè la usino tutti ma non la voglio dare proprio a tutti”.
E quindi siamo già in presenza di una sorta di duopolio, ovvero chi ci sta (alcune software house, alcuni MLS) e chi no (gli esclusi e quelli che non vogliono subire una “pax romana”, una pace imposta con l’uso delle armi).
I confronti pubblici sono imminenti, Massimiliano Pochetti di Casashare e Carlo Giordano di Immobiliare.it si stanno confrontando proprio ora a Torino. Anche il nuovo format Realtortv proporrà un confronto in LIVE il prossimo 11 giugno.
Secondo voi sono tutti pronti alla guerra o alla fine prevarrà l’unico interesse che conta davvero, ovvero quello dell’agente immobiliare, affinchè possa contare su uno standard e su strumenti efficaci che lo aiutino a competere sul mercato?
Il limone ormai è spremuto.
E voi agenti immobiliari che ne pensate?
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