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Competenza vs Attitudine: come le soft skills stanno rivoluzionando il mondo del lavoro rendendoci più umani

1024 536 Gerardo Paterna

L’importanza di essere

Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità“. Una citazione che calza a pennello quella di Albus Silente, preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts ad un giovane Harry Potter nel film “Harry Potter e la camera dei segreti“.

In sostanza, anticipando il messaggio di questo articolo, la competenza tecnica è importante, ma si può apprendere e migliorare in corso d’opera, tuttavia ciò che conta davvero è il nostro personale bagaglio di talenti e di attitudini (predisposizione mentale verso un’attività) che fa di noi ciò che siamo e che le aziende ed il mercato si contenderanno.

La quarta rivoluzione industriale porta con sè una forte automazione dei processi industriali, l’introduzione di macchine intelligenti, la riduzione di milioni di posti di lavoro, la cancellazione di professioni e filiere di produzioni per le quali generazioni di lavoratori hanno dato anni di studio e lavoro.

Negli ultimi anni sono nate professioni impensabili e per le quali nessuno è stato preparato per tempo. Vi è mai capitato di avere difficoltà a spiegare ad una persona nata negli anni ’50 quale mestiere fate o fanno i vostri figli? Appunto. 

Il futuro che spaventa

Tutto questo affascina e spaventa, a tratti il futuro pare diventare più leggero, ma se poi ci soffermiamo a riflettere sul dramma contemporaneo di migliaia di persone che hanno dedicato la loro vita lavorativa all’industria pesante (direttamente o attraverso aziende dell’indotto) e che oggi, a 50 anni, non hanno più un posto di lavoro, oppure alle migliaia di colletti bianchi che compongono “l’esubero”, ad esempio, del sistema bancario e che presto vivranno la sfida del ricollocamento, risulta difficile mantenere un pensiero positivo.

Stiamo riscrivendo un cambiamento sociale epocale dove le generazioni di transito da uno stato di cose all’altro affronteranno il prezzo del cambiamento, un prezzo altissimo che ci metterà alla prova su un piano personale, dove il nostro bagaglio di talenti (soft skills) dovrà essere valorizzato ed espresso, dove ciò che siamo conterà più di ciò che sappiamo fare.

Vi sembra fantasia? Se la pensate ancora così, è tempo di ricredervi.

Secondo il World Economic Forum il 35% delle competenze di oggi non serviranno più entro 5 anni. Come prepararsi quindi per affrontare un futuro che non sapremo esattamente quali competenze ci richiederà?

L’umanità che vince

La corrente di pensiero emergente, che pare mettere d’accordo le grandi industrie tecnologiche con la politica che sa guardare al futuro, è che non c’è “big data” che tenga senza una forte dose di “empatia“, ovvero la capacità di leggere oltre ciò che una macchina sa raccogliere e aggregare logicamente, che l’intelligenza artificiale avrà bisogno del supporto di “tratti umani“, che la capacità di “convincere“, l’esprimere un “atteggiamento positivo“, il valore aggiunto del “lavoro di squadra“, il mantenimento del “pensiero critico” sono tratti umani insostituibili e strategici per l’economia ed il lavoro del futuro che è già tra noi.

Lo spirito imprenditoriale, la creatività, la cultura finanziaria sono e saranno fattori determinanti per “l’autoccupazione“, per l’innovazione della nostra società e per la formazione di nuove competenze.

Cosa conterà effettivamente in questo nuovo scenario?

Il report “Il futuro di Jobs” sempre del World Economic Forum, che esamina la strategia per le competenze e la forza lavoro del futuro, stila una top ten delle soft skills che rendono l’essere umano insostituibile:

  • Orientamento alla soluzione di problemi complessi;
  • Pensiero critico;
  • Creatività;
  • Gestione del personale;
  • Capacità di lavorare in squadra;
  • Intelligenza emotiva;
  • Capacità di prendere decisioni ed esprimere un giudizio;
  • Orientamento al servizio;
  • Capacità di negoziazione;
  • Flessibilità cognitiva (capacità di apprendimento).

Pensate che tutto questo appartenga ad un mondo lontano da voi, da noi comuni mortali?

Vita vissuta

Pochi giorni fa, un amico che è titolare di una software house con alcuni dipendenti, è venuto a trovarmi e stavamo argomentando proprio su questi temi. Ad un certo punto il suo sguardo si illumina e mi racconta di un giovane programmatore, con altissime competenze tecniche, assunto da poco, che rassegnava le dimissioni. La ragione? Era privo di capacità relazionale, non riusciva a “legare” con gli altri, anche la pausa davanti alla “macchinetta del caffè”, diventava per questo giovane una fonte di stress insostenibile.

La conclusione a cui arriva l’imprenditore è: “la prossima volta che dovrò valutare una persona da inserire in azienda lo farò sulla base di valori più umani, sulla sua capacità relazionale, sulla sua empatia prima ancora che sulle competenze di programmazione che restano importanti, ma che si possono incrementare ed affinare nel tempo“.

Per chi lavora nel settore dei servizi (finanziari, immobiliari etc), resta fondamentale mantenere accese la curiosità, la voglia di apprendere cose nuove, di aumentare la propria cultura d’uso degli strumenti che ci permettono di comunicare e lavorare meglio, di accrescere il nostro relazionale.

Il cambiamento non starà li ad aspettarci. Ciascuno di noi, nell’ambito del proprio ruolo, deve focalizzare con responsabilità le proprie aree di miglioramento personale, in modo da essere protagonista positivo di questa nuova rivoluzione, rendendosi indispensabile e mantenendo o conquistando il proprio spazio come collaboratore, dipendente o imprenditore nel mercato del lavoro.


Alcune risorse che possono esserti utili:


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Autore

Gerardo Paterna

Da 25 anni nell'immobiliare come consulente, oggi sono un divulgatore a tempo pieno. Lavoro con imprenditori, aziende e startup consapevoli per creare e comunicare progetti e servizi per l'immobiliare. Produttore del format video #losgabello e dell'evento annuale Sinergie. Autore del libro Comprare e vendere casa - Luoghi comuni protagonisti e verità di un mercato in continua evoluzione". Colleghiamoci su Linkedin!

Tutti gli articoli di: Gerardo Paterna

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