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Crowdfunding & Real Estate: il fintech che corteggia il mattone

1024 536 Gerardo Paterna

Un investimento per pochi

Si può mangiare un intero elefante? Sì, un pezzo alla volta” recita un detto africano. Lasciando vivere in pace questi meravigliosi mammiferi, è vero che ogni grande sfida si può vincere compiendo singole azioni quotidiane, piccoli avanzamenti verso l’obiettivo finale.

In tema di investimenti, quello legato al mattone è indubbiamente il più grande a cui un singolo investitore possa pensare. Non stiamo parlando dell’acquisto di casa come luogo di dimora, quanto di un vero e proprio investimento immobiliare da cui ci si attende un rendimento che può derivare dalla sua messa a reddito, dalla sua riqualificazione e rivendita, o da entrambe le cose.

Rischio, complessità e grande impiego di capitale hanno sempre impedito ai piccoli risparmiatori di accedere all’investimento immobiliare. Anche se attraverso i canali finanziari tradizionali è possibile investire in fondi immobiliari e articolati strumenti in qualche modo collegati al mattone, l’importo minimo di investimento richiesto ed i costi di gestione tagliano fuori una moltitudine di persone con una disponibilità di qualche centinaio, a volte di qualche migliaio di euro che non riescono a trovare un possibile collocamento nell’investimento immobiliare.

Cos’è il Crowdfunding?

L’avanzare del Fintech, il connubio tra finanza e tecnologia che promette di abbattere le barriere di ingresso e i costi gestionali, stravolgendo completamente il settore finanziario e turbando il sonno del sistema bancario tradizionale, ci sta facendo diventare confidenti con nuove terminologie e, tra queste, il Crowdfunding.

Rimandandovi alle informazioni predisposte dalla Consob, l’autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari, prendiamo in prestito da essa la definizione di crowdfunding:

Il termine crowdfunding indica il processo con cui più persone (“folla” o crowd) conferiscono somme di denaro (funding), anche di modesta entità, per finanziare un progetto imprenditoriale o iniziative di diverso genere utilizzando siti internet (“piattaforme” o “portali”) e ricevendo talvolta in cambio una ricompensa. Si parla di equity-based crowdfunding quando tramite l’investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società: in tal caso, la “ricompensa” per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa…“.

Il crowdfunding è un fenomeno globale di questo decennio. Nel solo settore immobiliare si è calcolato che nel 2014 siano stati raccolti investimenti collettivi pari a 1 miliardo di dollari, in pratica poco più di 114 mila dollari ogni ora. Nel 2015 la cifra complessiva investita nel real estate con questa modalità è stata pari a 2,57 miliardi di dollari mentre nel 2016 è salita a 3,5 miliardi di dollari, in pratica quasi 400mila dollari ogni ora! Le dimensioni delle campagne di raccolta per singolo investimento immobiliare vanno da 100mila dollari ad un massimo di 25 milioni di dollari.

Questa modalità di investimento convince per la semplicità di accesso, anche in mobilità, la forte riduzione dei costi di gestione, la bassa soglia d’ingresso nel club degli investitori (vi sono casi dove bastano 50 euro), la semplicità e la trasparenza adottata nella comunicazione. Insomma, il crowdfunding ha trasformato un vetta inaccessibile in un parco avventura aperto ad un pubblico sempre più vasto.

Apriti sesamo

Nel settore immobiliare sono diverse le piattaforme di crowdfunding. Tra le più note troviamo CrowdFunder.com, che copre tutti i settori economici e che ha una sezione dedicata proprio al real estate, oppure la specializzata RealtyMogul.com, nata nel 2013 e che dichiara più di 140 mila investitori, oltre 300 milioni di dollari raccolti attraverso la piattaforma e 65 milioni di dollari pagati agli investitori a titolo di rendimenti.

Restando più vicino a noi, di recente la spagnola Housers è sbarcata anche in Italia. A livello globale la piattaforma dichiara più di 65 mila utenti di 112 nazionalità, oltre 30 milioni di euro finanziati e 142 immobili. La novità tutta italiana, invece, è rappresentata da Walliance, approvata da Consob a marzo 2017 come gestore di un portale di equity crowdfunding che si dichiara: “il primo in Italia dedicato verticalmente alle economie del Real Estate“. La prima opportunità di investimento è già in linea e visionabile nel dettaglio attraverso il virtual tour di Realisti.co.

Conservando il giusto entusiasmo per il progresso e la necessaria curiosità verso quella che secondo alcuni è l’era della democratizzazione del capitale, che vede proprio nel crowdfunding il suo Alfiere, è bene adottare alcune misure di sicurezza all’insegna del buon senso e della ragionevolezza.

  • Investi in ciò che conosci: prima ancora di selezionare l’opportunità sulla quale investire, verifica bene il funzionamento della piattaforma, i contratti che dovrai firmare, le note sui rendimenti, le eventuali garanzie sull’investimento, i costi previsti, le autorizzazioni governative per l’esercizio dell’attività.
    Le piattaforme di crowdfunding non sono tutte uguali, ognuna ha caratteristiche precise che vanno comprese. Il tuo primo investimento è il tempo dedicato a questa fase di conoscenza a cui potrai dedicarti senza particolari difficoltà vista la mole di informazioni messe a disposizione e che rendono il crowdfunding una realtà trasparente. 
  • Diversifica: “la diversificazione è una protezione dall’ignoranza“, sostiene Warren Buffet. Quindi se decidi di investire parte dei tuoi risparmi nell’immobiliare attraverso il crowdfunding, ripartisci il rischio in più di un’opportunità. In questo modo ridurrai il rischio di perdere in un sol colpo i tuoi risparmi.
  • Non ci sono investimenti esenti da rischi: diffida di qualunque investimento che ti venga proposto come a “rischio zero” o “certificato”, metti in conto che potresti perdere tutto o parte del tuo capitale. Il futuro è sempre in movimento e dinamiche recessive impreviste o repentini cambiamenti nella fiscalità di un Paese possono incidere sui rendimenti attesi.

E’ fuor di dubbio che il crowdfunding giocherà un ruolo primario nell’era del fintech. Il settore immobiliare potrà trarre grandi vantaggi da questa modalità di reperimento dei capitali per creare valore e beneficiare i suoi investitori. La sfida rimarrà quella di rispondere al bisogno di conoscenza del mercato. Il “Sapere” produce persone (e investitori) consapevoli e responsabili, gruppi e comunità uniti dai medesimi interessi, confronto. Soprattutto viene a realizzarsi la Fiducia, che è l’elemento che ci fa spendere ed investire con maggiore serenità. E sicurezza.

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Autore

Gerardo Paterna

Da 25 anni nell'immobiliare come consulente, oggi sono un divulgatore a tempo pieno. Lavoro con imprenditori, aziende e startup consapevoli per creare e comunicare progetti e servizi per l'immobiliare. Produttore del format video #losgabello e dell'evento annuale Sinergie. Autore del libro Comprare e vendere casa - Luoghi comuni protagonisti e verità di un mercato in continua evoluzione". Colleghiamoci su Linkedin!

Tutti gli articoli di: Gerardo Paterna

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