Il recente annuncio di esuberi da parte di Deutsche Bank, fa tornare in mente il pensiero di Giuseppe Vegas, ex presidente della Consob: «Le banche? Tra qualche anno spariranno, spazzate via dal Fintech». Disintermediazione e banche tradizionali: pur scegliendo la via di mezzo tra ciò che si pensa e la realtà dei fatti, è indubbio che il sistema bancario tradizionale, pur operando in un mercato redditizio, deve ristrutturarsi per garantirsi continuità.
Se Deutsche Bank vede nei 18.000 esuberi (il 20% della sua forza lavoro) la concausa di 2,8 miliardi di euro di perdite, anche in casa Unicredit ci sono voci, non ancora confermate, secondo le quali sarebbero 10.000 i soggetti da incentivare all’esodo.
Il vecchio tema della disintermediazione, quindi, tocca da vicino anche le banche. Le startup che lavorano nel fintech stanno mettendo in seria difficoltà sistemi che faticano ad ammodernarsi. Startup si, ma con doti di decine, centinaia di milioni di euro. Tra queste troviamo sistemi di pagamento, piattaforme di investimento e veri e propri conti correnti sia per privati che per aziende e professionisti.
Data l’attualità del tema ed il focus delle banche verso l’immobiliare, ho deciso (con la collaborazione del mio editore) di rendere disponibile gratuitamente il 3° capitolo del mio libro “Le banche e l’intermediazione immobiliare: la ricerca di redditività e il confronto con gli operatori immobiliari tradizionali”. Qui parlo del fenomeno della disintermediazione delle banche tradizionali ponendolo in relazione col settore viaggi e con l’immobiliare, insieme a numeri e previsioni.
In questo capitolo, inoltre, troverai le interviste esclusive con le società di derivazione bancaria UniCredit Subitocasa (Giovanni Chelo) e Intesa Sanpaolo Casa (Anna Carbonelli).
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