L’immobiliare globale vale una fortuna
Nel 2016, in Italia, il mercato immobiliare valeva poco più di 8.000 miliardi di euro. Parola di Istat e del suo report La ricchezza non finanziaria in Italia.
Il 60% di questo valore, pari a 4.818 miliardi euro, riguarda gli immobili residenziali.
Lo stock abitativo ha incrementato il proprio valore del 76% nel periodo 2001-2016 e il 92% di questo patrimonio residenziale è detenuto dalle famiglie.
Si tratta della solita anomalia italiana, così tanto affezionata al mattone?
Secondo Savills, provider globale di servizi immobiliari, nel 2015 il valore mondiale degli immobili era pari a 217.000 miliardi di dollari. Il 75% di questa fortuna riguarda gli immobili residenziali, quasi 163.000 miliardi di dollari in mano 2,5 miliardi di famiglie.
Tanto per contestualizzare questi numeri, si è calcolato che tutto l’oro estratto abbia un valore complessivo di 6.000 miliardi di dollari. Quindi il rapporto di valore tra immobili e oro è di 36 a 1.
Yolande Barnes, responsabile della ricerca mondiale di Savills, sostiene che: “Il settore immobiliare è la classe di asset che sarà maggiormente influenzata dalle condizioni monetarie globali e dall’attività di investimento e che, a sua volta, ha il potere di influire maggiormente sulle economie nazionali e internazionali”.
Borghesie che crescono in un mondo sempre più piccolo
Le tecnologie stanno connettendo sempre di più il nostro mondo rendendo persone, prodotti e progetti raggiungibili.
Uno studio di McKinsey prevede che il 76% della popolazione urbana cinese (erano 730 milioni nel 2015) sarà da considerare classe media entro il 2022; stessa cosa per il 41% della popolazione indiana. Stiamo parlando di oltre 1,5 miliardi di persone che aumenteranno il loro potere di acquisto.
Il settore immobiliare globale è pronto per tutto questo?
Se osserviamo il rapporto tra operatori, clienti e mercato immobiliare, scopriamo che l’ecosistema informativo può essere stato aggiornato, alcuni aspetti operativi sono stati velocizzati e resi più trasparenti dalla tecnologia, tuttavia la frammentazione non è una peculiarità del solo mercato italiano.
Fonti di dati, authority ed enti governativi, fornitori di servizi alimentano in tutto il mondo burocrazia e costi legati ad ogni singola transazione. L’esempio italiano fa scuola sugli adempimenti collegati alla compravendita.
Anche la filiera commerciale ha le sue difficoltà: se sei un agente immobiliare prova a pubblicizzare il tuo portafoglio immobiliare all’estero. Vale lo stesso anche per i colleghi in altri paesi del mondo. Già all’interno del proprio mercato ci sono decine, in alcuni casi centinaia di sistemi indipendenti: MLS (Multiple Listing Service), franchising network, software house, associazioni con tecnologia proprietaria, reti e consorzi piccoli e grandi.
Tutto questo rende la vita professionale dell’agente immobiliare complicata e costosa, dove l’esposizione degli immobili rimane limitata.
Blockchain e condivisione dati
Nel corso degli anni il web ha favorito la confluenza di dati e informazioni verso la rete. Questi dati dapprima sono stati consegnati ai fornitori di servizio. L’esempio classico è il dato che dall’agente va verso il portale di annunci immobiliare. L’avvento dei social media ha suggerito la possibilità di condividere dati e informazioni in modo alternativo, tant’è che alcuni agenti hanno valutato di ridurre la loro dipendenza dai portali tradizionali.
Se utilizzi la posta di Gmail, oggi il tuo messaggio parte dal tuo device per raggiungere il server di Google e da qui verso il device del destinatario. Grazie al protocollo IPFS (InterPlanetary File System) che abilita la distribuzione peer-to-peer, quella stessa email viaggerà dal tuo device a quello del tuo destinatario, in una relazione utente-utente, senza intermediari.
La blockchain e l’IPFS ci consentiranno di creare ambienti di comunicazione collegati tra di loro. In questo modo l’ecosistema informativo non sarà più posseduto e controllato da una singola entità, ma da chi vive e contribuisce a quell’ambiente, in modo decentralizzato.
Arriva Imbrex
Da qui, per esempio, l’idea di Imbrex di creare il primo MLS Globale protetto da Blockchain basata su Ethereum. Non parliamo di criptovaluta per acquistare gli immobili e nemmeno di un registro delle transazioni immobiliari, quanto di un sistema informativo decentralizzato che propone agli operatori immobiliari di lavorare con strumenti innovativi all’interno di un protocollo globale.
Questa iniziativa è proposta come un’opportunità per l’intero mercato immobiliare mondiale al fine di collezionare dati, esporre con efficacia e ad una platea più ampia gli immobili, aumentare la collaborazione tra gli agenti, velocizzare le compravendite.
Che Imbrex ci rappresenti un contesto troppo avveniristico o meno, il tema della Blockchain in relazione alla digitalizzazione della filiera della compravendita e della locazione (e quindi dei dati) è un tema molto attuale anche in Italia.
I tempi stanno diventando maturi per un cambiamento epocale e ci suggeriscono di mantenere alta l’attenzione per non perdere nessuna opportunità.
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