C’è nessuno?
Da elettore che si accinge a fare il proprio dovere il prossimo 4 marzo, mi sono chiesto quali siano in concreto i progetti per il settore immobiliare da parte della politica italiana. Quindi, in modo diligente, ho mandato una email alle principali forze politiche in competizione specificando l’esigenza in vista della pubblicazione di questo post.
Devo dirvi che tra chat bot sulle fan page di Facebook, form di contatto e email non troppo visibili sui siti web, mi sono fatto la chiara idea che si faccia il possibile per non entrare in contatto con l’elettorato. Quindi il web della politica appare come un megafono a senso unico: “urlo, ma non ascolto, anzi, vedi proprio di non parlarmi“. E i comizi di piazza e la partecipazione ai talk show televisivi non sono “confronto e comunicazione”, su questo dobbiamo concordare. Quindi le mie email sono rimaste senza risposta.
Anziché demordere, questo rifiuto è stato di stimolo per capire intenzioni e impegni, al di là delle parole, delle dichiarazioni verbali e della pigra adesione al trend topic (nuova tendenza) del momento, tutte cose che lasciano il tempo che trovano. A me interessava una traccia più seria, un luogo dove fosse scritto qualcosa a proposito di casa, di immobiliare, di abitazione, di edilizia, parole chiave che mi aspetto ricorrenti in una fase economica che per molti è di post-crisi e dove è indispensabile il rilancio del settore immobiliare.
Frammenti di un programma per l’immobiliare
Con pazienza sono andato quindi a cercare i programmi elettorali delle principali forze politiche (Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia – Partito Democratico – Movimento 5 Stelle – Liberi e Uguali) e, utilizzando, i termini più attinenti al tema, ho cercato di capire quanto è importante l’immobiliare per chi si accinge a condurre con responsabilità e competenza il nostro Paese. Anche perché è proprio nel programma scritto che si ha l’opportunità di articolare le proposte in modo compiuto e senza limiti di spazio e di tempo da par condicio televisiva, vi pare?
Ecco cosa ho trovato:
Forza Italia Nel sito web non ho visto un vero e proprio programma elettorale di partito, quanto un richiamo al programma condiviso della coalizione di centrodestra. Ecco alcuni punti che ho trovato pertinenti:
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Lega Nord Nel sito web sono presenti sia il programma di Partito che quello della coalizione.
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Fratelli d’Italia Nel sito web ho sfogliato un documento sintetico, eventualmente scaricabile.
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Partito Democratico Nel sito web è presente il programma di Partito.
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Movimento 5 Stelle Nel sito web è presente il programma del Movimento diviso per argomenti.
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Liberi e Uguali Nel sito web è presente il programma di Partito.
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Soluzioni, competenze, pressione
Enunciazione particolareggiata di ciò che si vuole fare, d’una linea di condotta da seguire, degli obiettivi cui si mira e dei mezzi coi quali si ritiene di poterli raggiungere, in una sola parola: programma. Purtroppo qui non se ne legge uno. E sarò felice di essere smentito dalla prossima legislatura.
Le proposte delle forze politiche sono un insieme di buoni propositi, alcuni temi sono anche condivisi e se solo la metà degli intendimenti fossero mantenuti, saremmo tutti molto contenti. Realisticamente, purtroppo, non sarà così. E non perché manchi la voglia. Piuttosto mancheranno le risorse economiche, le larghe intese, le tempistiche. Vi saranno priorità internazionali a cui badare, equilibri di bilancio da rispettare e tutto ciò che un politico potrà addurre come un ragionevole alibi espresso in buona fede!
La verità è che fare politica è un mestiere complesso, gestire una nazione in un contesto internazionale anche; le priorità cambiano in funzione della pressione che la classe politica deve affrontare in quel momento. Si, esatto, la pressione.
Quindi non si tratta solo di chiedere rispettosamente che un settore strategico come l’immobiliare abbia la giusta attenzione. Altrimenti si ritorna al mittente con la frustrazione di chi non viene ascoltato.
Per uscire dall’assunto immobiliare = bancomat e tornare a far crescere il settore, serve la cultura della proposta articolata. Non basta chiedere, bisogna fornire anche la soluzione, altrimenti si è parte di una criticità che non trova risposte. Ecco quindi che il tema della competenza torna alla ribalta. La sensazione generale è che non vi sia una cultura immobiliare così sviluppata, diversamente avremmo letto proposte particolareggiate, di obiettivi ai quali si mira e di mezzi con i quali raggiungerli.
Anche la proposizione verso la politica va cambiata. Questa è la grande sfida di chiunque voglia assumersi la responsabilità di rappresentare. Il settore immobiliare è un agglomerato fatto da interessi e professionalità che coinvolgono milioni di persone. Ecco la sfida: far crescere la consapevolezza e la cultura delle persone, siano esse proprietarie di casa, imprenditori, professionisti. Creare una circolazione virtuosa di informazioni, dialogare con i propri rappresentati, favorire la partecipazione civile a comuni obiettivi e utilizzare la comunicazione come strumento di pressione. E non parlo solo della carta stampata. Oggi una rete di blog ha più audience di un quotidiano, i social media possono essere un veicolo sano di idee. Il web dei contenuti è una grande opportunità per entrare “nelle conversazioni”. Quando un tema comune diventa anche “partecipato”, è più facile essere ascoltati. Pressione.
Non conosciamo l’esito elettorale, ma a prescindere da questo, dobbiamo riconoscere fin d’ora che il cambiamento ed il conseguimento di obiettivi devono coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, responsabili e consapevoli, preparate e in grado di generare eco per le cause comuni. Anche il lavoro delle associazioni sarà più semplice se avrà una base di associati motivati.
Il richiamo alla responsabilità del singolo e alla modernizzazione della comunicazione sono il leit motiv del mio 2018.
Chi mi fa compagnia?
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