Imperfezione fa rima con innovazione
Qualche tempo fa ho avuto la possibilità di ascoltare dal vivo Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. Oscar è un personaggio sopra le righe, inquieto per sua stessa ammissione (ti consiglio la sua biografia “Never Quiet” come lettura umanistica e d’impresa).
Mentre arringava la platea con i suoi 10 comandamenti per essere una startup disruptive (innovativa), si è soffermato sulla capacità di saper gestire l’imperfezione.
E da qui che voglio partire, con una frase di Brené Brown, docente e ricercatrice americana, speaker TED e autrice del libro I doni dell’imperfezione: “Gli esseri umani sono una specie che costruisce significato“.
Il dono dell’imperfezione
Oggi è difficile essere semplici ed autentici. La società ti spinge verso una produttività frenetica, un quotidiano vissuto da sonnambuli alla ricerca della perfezione (acquisisci di più, vendi di più, fattura di più).
Questa è un’utopia che ci rende severi verso noi stessi e verso gli altri. Detta in breve, la perfezione non esiste, non è naturalmente alla nostra portata.
L’imperfezione è invece un dono che ci accompagna per tutta la nostra esistenza. Prima acquisisci questa consapevolezza, maggiori sono le possibilità di avvicinarti, rispetto agli altri, all’utopia della perfezione.
Negli affari, quando hai a che fare con clienti e fornitori, colleghi, collaboratori e dipendenti, ma anche con capi e leader di qualche azienda, puoi attenderti solo una cosa: l’imperfezione.
Non serve arrabbiarsi, frustrarsi e polemizzare intorno a questioni piccole o grandi. Piuttosto serve riportare tutto al punto zero, su ciò che sei, sui tuoi punti deboli, sulle opportunità che hai di migliorare te stesso.
Questo atteggiamento avvia un processo di crescita personale, che poi diventa aziendale. È così che arrivi a gestire la tua professionalità e la tua impresa in modo davvero disruptive.
La via per la crescita
Cambiare il punto di vista, soffermarsi sul momento, imparare ad osservare ciò che fai e le persone che ti circondano, ti regalano una presenza di spirito a cui non sei abituato e ti fanno cogliere l’opportunità per fare qualcosa di innovativo.
Imparare a gestire l’imperfezione ti aiuterà anche ad apprezzare il potere della delega, aiutando le persone che lavorano con te a crescere con responsabilità, a costruire quello scopo che può rendere ricca di significato, diversa e duratura la tua impresa.
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