Performance o cambiamento?
Credenze, metodi consolidati e tradizione rendono statici molti contesti lavorativi. L’immobiliare è uno di questi.
La cultura delle performance basata sui risultati ottenuti e sulla propria esperienza si contrappone a quella della crescita e del cambiamento.
George Bernard Shaw, scrittore, critico d’arte e premio Nobel per la letteratura, ci mette in guardia così: “Il progresso è impossibile senza cambiamenti. E quelli che non possono cambiare le loro menti, non possono cambiare niente“.
Anche se non siamo programmati per “ripensare” e non cambiamo idea volentieri, è necessario acquisire la capacità di disimparare per lasciare spazio ad un nuovo pensiero.
Ripensare significa approcciare i problemi in modo differente per trovare nuove soluzioni.
Questa abilità traccia la differenza tra crescita e fallimento. Nel 2009 l’azienda BlackBerry deteneva il 50% del mercato degli smartphone negli USA. Nel 2014, prima di fallire, solo l’1%. Il rifiuto di ripensare e cambiare, in forza dei successi ottenuti, le è stato fatale.
La fragilità nella mediazione: come reagisci?
Tornando alla professione immobiliare, rifletti sugli assunti che rendono la categoria fragile sul piano organizzativo e a ridotta capacità evolutiva.
Il mercato immobiliare non è rimasto fermo a logiche di 30, 40 o 50 anni fa. Il progresso rende norme, usi e consuetudini superati, rischiando di mettere il professionista fuori gioco. Basta osservare come ogni nuovo modello lavorativo e organizzativo susciti resistenza, nel tentativo di mantenere uno status quo fuori tempo.
Chi pensa che la tecnologia abbia fatto evolvere la categoria degli agenti, dovrebbe riflettere sul fatto che non sono gli strumenti a definire il cambiamento, bensì un nuovo modo di pensare.
Rapporto con il cliente, pluralità di servizi e l’adozione di nuove competenze richiedono flessibilità e ripensamento.
Sei ancorato al passato se alle novità reagisci in queste 3 modalità:
- Prete: senti in pericolo le tue sacre credenze e fai partire il sermone per difendere valori ed ideali;
- Pubblico Ministero: proponi argomenti per evidenziare difetti nel ragionamento di chi la pensa in modo diverso;
- Politico: contro il nuovo cosa c’è di meglio di una campagna elettorale per instillare paura e mantenere il consenso dei conservatori?
Tutte queste modalità non favoriscono evoluzione e crescita. Per favorire il cambiamento meglio imparare a pensare come uno scienziato che si nutre di curiosità e domande. Lo scienziato mette in dubbio le proprie conoscenze, non si chiude come un riccio alle novità.
Anche se al momento stai ottenendo ottimi risultati, il mercato lavora ogni giorno per cambiare le carte in tavola. Acquisizione e vendita, gestione delle relazioni, comunicazione, selezione e cura del team, inserimento di nuovi servizi, riorganizzazione del modello agenziale, nuove specializzazioni, sono tutti aspetti che meritano un ripensamento da parte tua.
Io ho ancora il mio vecchio BlackBerry, chiuso in un cassetto, non è più utilizzabile. Fare spazio a nuove modalità e soluzioni, ti aiuterà invece ad essere sempre utile al mercato.
Pensaci, anzi Ripensaci!
Lascia una commento