Quando il cambiamento bussa alla porta
Qualche giorno fa, un agente immobiliare di grande esperienza e già affermato, mi ha scritto confidandomi di sentire la necessità di cambiare il modo in cui lavora. Da questa sua apertura è nata una conversazione che, sono certo, ispirerà attivamente questo professionista nel fare la sua parte nel viaggio per l’innovazione.
Sì, perché il cambiamento nel settore immobiliare è una responsabilità condivisa, non è appannaggio esclusivo di giovani startupper, grandi società o visionari. La mia opinione, per esempio, è che il futuro di questa professione troverà più riconoscimento di merito e valore economico nella consulenza che nella mediazione così come la vediamo oggi. Credo che l’agente potrà esprimersi meglio, inoltre, curando gli interessi di una sola parte, anziché gestire la logorante contesa tra venditore ed acquirente.
Forse potrai essere d’accordo con me oppure no, tuttavia tanti piccoli cambiamenti sono già in atto e tu dovrai decidere se accettarli passivamente oppure fare la tua parte per generarne di nuovi.
Per esempio, la consulenza di parte è realtà anche nel nostro paese, sentire parlare di listing agent o buyer agent non è più così strano. Le agenzie digitali hanno dimostrato che parte del processo di compravendita si può spersonalizzare grazie ad un uso intenso di tecnologia. Il modo di fare aggregazione tra agenti presenta scenari complementari, dal franchising tradizionale al modello di studio associato fino ad arrivare alle reti diffuse in una sorta di marketing immobiliare multilivello.
Cosa potrà ancora accadere? Avrai un ruolo attivo nel cambiamento?
Steven Pressfield, scrittore e sceneggiatore trinidadiano, afferma che: “Il professionista non può permettere che le azioni degli altri definiscano la sua realtà. Domani mattina il critico se ne andrà, ma lo scrittore sarà ancora lì davanti alla pagina bianca. Niente importa, soltanto continuare a lavorare“.
Il professionista vince la resistenza al cambiamento
Anche nel mercato immobiliare la differenza tra dilettante e professionista non dipende dall’anzianità di servizio, dalle competenze maturate o dal talento, quanto dalla capacità di vincere la Resistenza, la forza più potente e distruttiva che frena il cambiamento.
Il dilettante è colui che mosso da passione e interesse inizia una certa attività. Può trattarsi di una nuova idea di business, di un’espressione artistica, di un obiettivo personale. Inizia, ma non dà continuità all’azione, non ha consapevolezza della realtà, produce risultati intermittenti. Cede alla Resistenza del lo farò domani, sarebbe bello ma…, non ho fretta. Tutti sperimentiamo questa forza ogni giorno.
Il professionista non è esente dalla tentazione di procrastinare. Si fa guidare dalla passione, forse la usa per ispirarsi, ma determina il risultato sulla base di azioni costanti, di ricerca, di metodo. Sa che la sua realtà non sarà definita dalle azioni degli altri, dal non si può fare o dal si è sempre fatto così. Sa che sarà lui e nessun altro a riempire la pagina bianca davanti a sé.
La Resistenza prova a sabotare qualunque cambiamento, genera dubbi e paure per indurti ad abbandonare. Quando inizi ad innovare, può generare una reazione contraria nei colleghi, nei conoscenti, nelle persone a te più vicine. Critiche, dubbi e timori fanno parte del gioco.
L’impegno fa la differenza
La differenza tra dilettante e professionista si vede ad occhio nudo. Il professionista è impegnato (non solo occupato), la sua non è una passione part-time, è concentrato sul presente, è coerente e agisce nonostante la paura (che invece blocca il dilettante).
Il professionista non cerca scuse e non scarica la responsabilità della sua vita e del suo business su fattori esterni, vive in apprendimento costante, ha una mentalità aperta e fa dell’ironia la sua alleata, non prendendosi mai troppo sul serio. È automotivato, paziente come un maratoneta, ordinato.
Adesso comprendi meglio perché nel mercato immobiliare innovazione e cambiamento sono così lenti?
Non puoi cambiare i dilettanti, sono in numero superiore e sempre pronti a frenarsi e a frenarti. Però puoi scegliere di essere un professionista del cambiamento analizzando il mercato, ascoltando le persone, riflettendo su come puoi migliorare il tuo lavoro, rispondendo a nuovi bisogni. Prova ad immaginare il futuro, sperimenta come in un laboratorio servizi e modalità.
La maratona dell’innovazione è faticosa e non finisce mai, ma vuoi mettere la soddisfazione di essere un protagonista attivo della gara rispetto a chi sta seduto sugli spalti?
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